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Questa non è un'esercitazione

Regia di Alessandro Cavazza vedi scheda film

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La recensione su Questa non è un'esercitazione

di hallorann
7 stelle

Il documentario di Alessandro Cavazza analizza la genesi, il successo e la fine di uno dei gruppi musicali italiani più controversi: i Disciplinatha. Suddiviso in tre capitoli o meglio gironi come quelli infernali di Dante o forse ancora meglio del Salò di Pasolini. Sì perché quest’opera rassomiglia ad una discesa negli inferi di un contesto bolognese/emiliano e romagnolo degli anni ottanta in cui esplodono contraddizioni e dissidenze politiche estreme. Talmente estreme da suscitare scandalo e ripercussioni altrettanto violente. Attraverso la voce dei suoi componenti, tra i quali Marco Maiani, Cristiano Santini e Dario Parisini, non da meno lo sono Graziano Cernoia, Giampy Ora Helena Velena, Daniele Albertazzi, Valeria Cevolani e Roberta Vicinelli e le testimonianze di Ferretti e Zamboni, Mercy degli Ianva e altri.

 

Antinferno narra gli esordi come Blood, la fanzine Fiamma nera cestinata alle feste dell’Unità. I front leader sono figli dell’Emilia rossa post ’77 e di una Bologna satura di retorica veterocomunista. Ben presto diventano Disciplinatha, plasmando una idea di militarismo e fascinazione per l’estetica fascista. I loro modelli musicali sono i Devo, i Kraftwerk, soprattutto i conterranei CCCP. Diventano una risposta anarchica allo loro disciplina filosovietica, al loro incedere punk nella scena alternativa musicale del tempo. Un immaginario che si forgia sugli stilemi di Predappio per provocare e seminare dubbi. Il primo EP “Abbiamo pazientato 40 anni, ora basta!” con brani del duce quando annunciava la presa di Addis Abeba sconvolgono e affascinano al contempo. Va letto come un atto di accusa: dopo la dittatura fascista si è passati alla dittatura televisiva senza soluzione di continuità. Il ritornello A Noi/Hanoi viene descritto da Giovanni Lindo Ferretti come il sogno imperiale alla disfatta internazionale. Nei comunicati, nella grafica e iconografia esprimono dissenso proclamandosi lontani dalla sinistra e dalla destra. Pur inserendosi nella contestazione del maggiore e celebre duo sopracitato anticapitalista e anticonsumista, nell’EP suddetto citano la poesia futurista di Papini a favore della guerra e altre personalità controverse del Novecento, identificate con la destra. Non sono filo qualcosa, criticano e negano, e come tali saranno criticati e negati. Sta di fatto che vengono contestati e come con i dissidenti dei paesi sovietici tenuti a distanza e dimenticati. Gli spettacoli sono costruiti con grande accuratezza tra musica e teatralità, vengono lodati per la professionalità e Ferretti li definisce come una Leopoli sempre in atto. Dal Girone del sangue si passa a quello della merda, i CCCP diventano i CSI e fondano la casa discografica indipendente i Dischi del Mulo. I Disciplinatha vengono accolti e integrati, dapprima con il progetto live “Maciste contro tutti” che segna una svolta fondamentale agli anni novanta musicali insieme agli Ustmamò, poi con la produzione di “Un mondo nuovo”. Intanto nel gruppo di Santini e Parisini entrano figure emblematiche come la bassista Roberta Vicinelli, cresta punk e pantaloni della Folgore e la voce dispettosa della Cevolani. La produzione CPI (Consorzio Produttori Indipendenti) dei CSI, forse involontariamente, li sdogana al grande pubblico e cominciano a perdere un po’ di spirito ribelle e iconoclasta.  Certo il disco “Un mondo nuovo” è una critica alla retorica della presunta rivoluzione di tangentopoli che segna il biennio 1992/93 e il ripulisti del vecchio PCI, ora PDS, pronto per governare e adeguarsi al neoliberismo occidentale di marca americana. Il gruppo fa marchette per sindacati e per il sistema, subiscono una sorta di violenza alla indipendenza che li ha sempre contraddistinti.

 

Primigenia”, con il senno di poi dei suoi componenti, segna la morte naturale dei Disciplinatha. Personalmente è un capolavoro sul solco della forte personalità CSI ma è comprensibile un compromesso con il tanto vituperato sistema. Ormai si sentono stanchi, non più creativi, manipolati. Cinque minuti di presentazione in Tv valgono più di 100 concerti sul territorio, chiosa Parisini. Il lancio del gruppo da parte della meteora Laura Freddi alla trasmissione “Segnali di fumo” su MTV è significativa e insieme “tragica”. Ultima didascalia “Anno XC dell’era fascista- Produzione autarchica”. Il caso Disciplinatha resterà.

 

Dario Parisini

Impiegati (1984): Dario Parisini

 

Giovanni Lindo Ferretti

Fedele alla linea (2013): Giovanni Lindo Ferretti

 

 

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