Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Il cinema di Neri Parenti tocca qui il suo punto nadir, con un film tanto inconsistente quanto la gran parte dei suoi lavori, peggiorato però dal non poter disporre un comico di prima grandezza che gli tolga le castagne dal fuoco. Nulla la comicità.
Il film si apre con una bella carrellata di immagini di cuccioli dolcissimi sui titoli di testa, e restano questi pochi fotogrammi, senza ombra di dubbio, il momento migliore del film. E questo nonostante siano accompagnati dalle insopportabili note musicali degli Aqua, agghiacciante band danese che spopolava sul finire del secolo passato. Ecco, basterebbe questo dettaglio per fotografare “Cucciolo”, film assolutamente privo di contenuti, come d'altronde la gran parte di quelli diretti da Neri Parenti, banale oltre ogni limite, e che in più non può nemmeno contare sulla verve di comico mattatore di prim'ordine (leggasi Villaggio o Pozzetto nel suo periodo migliore) a salvare la baracca. Qui c'è solo un Massimo Boldi troppo anziano (53 primavere!) per la parte ma allo stesso tempo non abbastanza solido e/o carismatico per poter ricoprire con successo il ruolo di protagonista. L'altro ruolo, quello di spalla nel quale era solito muoversi (e tornerà ad esserlo, dopo “Cucciolo”) Boldi, è qui appannaggio della bonona tintobrassiana Claudia Koll, l'unica donna che di miracoli ne ha fatti di più -svestendosi sul set- da peccatrice del secolo XX che non nella sua attuale versione Maria Goretti. Insomma, davvero un filmaccio, zona trash pura con divertimento pari allo zero, e che per di più si rivelò un fiasco anche al botteghino, incassando solo spiccioli e chiudendo la stagione addirittura nella 98esima posizione del Box Office italiano!
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